Presentato in anteprima assoluta al Salone Internazionale del Libro di Torino 2013, il primo romanzo del giornalista Rai Antonello Carbone, “A Taormina, d’inverno” (Manni Edizioni, distribuzione PdE) è diventato un noir di successo.
La storia è uno spaccato di vicende siciliane, l’ambientazione è tra Taormina, Castelmola e Catania. Al centro della trama, la misteriosa morte all’alba di un freddo giorno di gennaio della figlia di una potente famiglia di imprenditori originari di Caltagirone.
Protagonista è il giornalista Giacomo Cassisi, firma di un quotidiano, che sceglie di indagare affidandosi al proprio intuito, cogliendo tracce che possono essere i versi di una canzone o il particolare di un quadro, il titolo di un romanzo o una ricetta culinaria. A fare da sfondo alle sue ricerche è un volto femminile che egli ritrae, senza sapere esattamente chi rappresenti, ma con la sensazione di conoscerlo bene.
In questo tenue noir, con Cassisi, c’è in effetti un ricco universo femminile: l’amica del cuore Elena, la fidata stiratrice Angela, la seducente Irina, la sofisticata baronessa Rosalia, la collega Simona e, in chat, la indecifrabile Eylis.
Cassisi, indole bohemienne, ha le caratteristiche per diventare un personaggio popolare. E’ un uomo costantemente alla ricerca della verità, che si muove tra le difficoltà di una Sicilia ancora una volta terra di misteri. Ma non è il classico investigatore di mestiere, né un commissario di Polizia né un maresciallo dei Carabinieri. Così come la Sicilia descritta da Carbone è un’isola diversa da quella conosciuta nostalgicamente arcaica, piuttosto moderna.
Dalla prefazione di Roselina Salemi: “Sicilia e mistero sono sinonimi. Ogni pietra ha una storia, ogni silenzio nasconde una verità. (…) Nello scenario di una Sicilia bellissima, goethiana, che sembra finta, ma è reale, se non altro perché tutti conoscono Taormina, la morte misteriosa di Efre Vazzini, apre le porte segrete di una piccola città, rivela gelosie, tradimenti, colpe. (…)La commedia umana si è vestita di giallo perché in Sicilia non potrebbe essere altrimenti. Non siamo nella terra nostalgicamente arcaica che pure piace tanto: ci sono blackberry e amici su Facebook, ci sono computer, sms, messaggi in codice. (…) In “A Taormina, in inverno” siamo più dalle parti di Leonardo Sciascia, del suo ultimo, rarefatto, romanzo: ”Una storia semplice”. Ci accontentiamo di spiegazioni verosimili, dice Sciascia, restiamo in superficie, perché pensiamo sia la nostra salvezza. Lui era un pessimista, credeva che l’impulso più forte fosse quello di “aggiustare” la verità, non di raccontarla. Invece qui abbiamo protagonista Giacomo Cassisi, un giornalista che ha bisogno più di verità e meno di salvezza. Non per scriverla sul giornale, ma per se stesso. Come in Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino, ci sono verità reali e verità apparenti, e bisogna passare dall’una all’altra, accettare una quota di ambiguità, di reticenza, di menzogna”.
Un lungo tour per un ciclo di presentazioni durato un anno e mezzo e concluso a Taormina, location dov’è ambientato il romanzo, l’1 ottobre 2014.